BIOGRAFIA – ALBERTO RADIUS

Inizia la carriera verso la fine degli anni cinquanta con i White Booster, una band con cui si esibiva nelle sale da ballo. In seguito fa parte per due anni dell’orchestra di Mario Perrone[1].

Dopo una pausa per prestare il servizio militare, inizia ad esibirsi nei club di varie città italiane insieme ai due fratelli Gigi e Franco Campanino, con i Campanino[2], complesso che apre nel 1965 alcune serate dell’Equipe 84

Si trasferisce quindi a Milano dove suona con gli inglesi Simon & Pennies per passare poco dopo con Quelli, (la band che successivamente diverrà la PFM Premiata Forneria Marconi)[2], dove è stato chiamato per sostituire Franco Mussida impegnato a svolgere il servizio di leva. Con questo complesso Radius incide le prime canzoni e sviluppa un suo personale modo di suonare la chitarra.

Rientrato Mussida, Radius lascia la formazione e, su suggerimento dell’impresario Franco Mamone, insieme con Tony Cicco e Gabriele Lorenzifonda il complesso Formula 3[2]. Successivamente, dopo l’incontro con Lucio Battisti, il complesso dei F3 debutta con l’etichetta appena fondata dal cantautore, la Numero Uno, incidendo un brano dello stesso Battisti, Questo folle sentimento, che si piazza al quinto posto della classifica dei dischi singoli più venduti in Italia.

Il primo album Dies irae è del 1970 ed è proprio il suono della chitarra di Radius a costituire la trama dell’album. Pur continuando a lavorare e a riscuotere successi con la band, Radius due anni dopo incide il primo album da solista, Radius, alla registrazione del quale contribuiscono alcuni celebri strumentisti della musica rock italiana degli anni settanta tra cui Demetrio StratosGiulio CapiozzoPatrick Djivas (che poco dopo daranno vita agli Area), Franz Di Cioccio e Giorgio Piazza della Premiata Forneria Marconi, Gianni Dall’Aglio e Vince Tempera.

Nel 1974, dopo lo scioglimento dei Formula 3, Radius – insieme a Mario Lavezzi (ex Camaleonti e Flora Fauna & Cemento), Vince Tempera, Gianni Dall’Aglio (ex Ribelli), Bob Callero e all’altro ex Formula 3 Gabriele Lorenzi – fonda una nuova band, Il Volo, prodotta dal duo Mogol-Battisti, che incide due album e che si caratterizza per certe sonorità mediterranee[2].

Dopo lo scioglimento del complesso Il Volo, nel 1976, Radius incide il suo secondo album solista, Che cosa sei, che segna una svolta musicale nella sua carriera[2].

L’anno dopo esce il suo album di maggior successo, Carta straccia, grazie soprattutto a Nel ghetto, intenso brano rock che anni dopo verrà reinterpretato dai Fratelli di Soledad e dai Gene Reparto Corse[2]. In contemporanea comincia un’intensa carriera di session man che lo vede al fianco dei maggiori cantanti italiani, tra cui Lucio BattistiMino Di MartinoMarcella BellaGoran KuzminacPierangelo BertoliCristiano MalgioglioFranco Battiato e dei vari artisti con cui ha lavorato il cantautore siciliano in quel periodo: AliceMilvaSibillaGiusto Pio e Giuni Russo, di cui spesso era anche autore e produttore. Nel 1978 apre lo Studio Radius, in cui inciderà i suoi album successivi.

Nel 1986 costituisce i Cantautores, band con cui partecipa a varie trasmissioni televisive di revival musicale e con cui incide due album (Cantautores e La terra siamo noi) in cui convivono vecchi successi e nuovi brani[2]. Nello stesso anno suona la chitarra nella sigla del cartone Holly e Benji due fuoriclasse cantata da Paolo Picutti, in collaborazione con Gigi Cappellotto al basso, Alfredo Golino alla batteria, Francesco Mincone e Marianna Brusegan al coro dei Piccoli Cantori di Milano.

A cavallo tra gli anni ottanta e novanta partecipa al programma televisivo di Italia 1 Una rotonda sul mare, condotto da Red Ronnie, nella prima edizione come leader e lead guitarist per accompagnare i cantanti in gara e nella seconda edizione nella duplice veste di accompagnatore e di partecipante alla gara come membro del suo vecchio complesso Formula 3.

Nel 1993 riarrangia, insieme a Stefano Previsti, i successi di Franco Simone nell’album (in lingua spagnola per il mercato latino-americano) La ley de l’alma y de la piel e nell’antologia Venti d’amore del 1995.

Nel 2007, insieme ad Oscar Avogadro, scrive la musica del brano Musica e parole con il quale la cantante Loredana Bertè (autrice del testo) partecipa l’anno seguente al 58º Festival di Sanremo. Il brano determina la squalifica della cantante dalla gara, dopo la sua esibizione durante la seconda serata, in quanto la canzone si scopre essere una variante, con testo e arrangiamenti diversi, di un precedente brano scritto dagli stessi Radius ed Avogadro. La parte musicale, infatti, era stata già composta nel 1980 e, con un altro testo, interpretata una prima volta, nel 1987, col titolo Solo tu, dai Los Angeles T.F. e una seconda volta, l’anno successivo, col titolo L’ultimo segreto dalla cantante Ornella Ventura. Solo questa seconda versione fu effettivamente incisa e depositata alla SIAE e pubblicata nello stesso anno nell’album Sesto senso di Ornella Ventura dall’etichetta discografica NAR International.

Ultimi lavori discografici sono Banca d’Italia del 2013, CD/LP pubblicato da Videoradio e prodotto da Beppe Aleo, che è l’ultimo disco con i testi scritti da Oscar Avogadro prima della sua scomparsa (e firmati per motivi legali dalla moglie del paroliere, Laura Pertusi)[3] e …una sera con Lucio del 2015, sempre pubblicato da Videoradio e prodotto da Beppe Aleo. Nel 2017 esce Antichi amori della PLAYaudio che comprende oltre i 10 suoi nuovi brani, 4 pezzi di Lucio Battisti e gli ultimi 4 suoi revival. Tra gli inediti, “1000 Lacrime”.

Nel 2017 inizia una tournèe, “Alberto Radius e la sua FORMULA 3”, con Viki Ferrara (Voce e batteria), Dario Polerani (Basso e voci) e Roberto Capuano (Tastiere e voci).

(DA WIKIPEDIA)

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