18 Giu “La voce del silenzio – recensione a cura di Maria Stella Falco
Il diario “La voce del silenzio” interessa fin dal titolo e dalle dediche filosofiche. Scritto da un’autrice romena, l’editore si è trovato d’accordo a pubblicarlo senza eludere alcuni riferimenti naturali alla lingua d’origine. L’autrice considera lo scrivere un’azione catartica che supera ogni possibilità espressiva umanamente comprensibile. Interessante il contenuto delle pagine di diario perché riguarda temi molto profondi e personali, trattati però in una maniera che appare veramente lineare e facilmente legibile. Colpisce che, e ci si chiede perché, le pagine di diario siano scritte a distanza anche di anni l’una dall’altra. E ritrovo, fin dalle dediche, il riferimento alla cristianità, ispirazione pura e necessaria per poter trovare un motivo valido per vivere. Dall’infanzia, ricordo la Romania un contesto territoriale ortodosso. Maria Stella Falco
Note d’autore
Ana Danca è nata in Romania, a Buruienesti e attualmente vive e lavora a Mantova. Diplomata in meteorologia ad Arad (RO) ha lavorato presso la Stazione Meteorologica di Tulnici, poi come insegnante supplente nella scuola media del paese nativo. Ha precedentemente pubblicato i romanzi “Come vuole la vita” (2016) e “Patrie interiori” (2018). Con quest’ultimo, edito sempre da Gilgamesh Edizioni, è stata premiata a Roma dall’Accademia di Romania per il suo progetto “Difendersi con la Cultura (Scrittura)” nel settembre del 2018. Lo stesso romanzo viene premiato con la Menzione di Merito al Concorso Letterario Nazionale “La felicità ritrovata” nel maggio del 2020 dal Comune di Riccione. “La voce del silenzio” rappresenta la conclusione del trittico ispirato ai concetti platonici di Bene, Verità e Bellezza.
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Editore: GILGAMESH EDIZIONI – Narrativa – Pagine:128 Formato: 13.5×20.8
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