Botta e risposta con Francesco Guccini

Buongiorno Francesco,
desideravo conoscerla, per scoprire chi è il Guccini “persona” , oltre che artista.
Sto imparando da ascoltatrice, avvicinandomi al mondo della musica più da vicino, che tanti idoli che noi abbiamo seguito ed ascoltato, e nei quali ci siamo identificati, che in realtà non sono coloro che credavamo.

Cioè? (sorride)

Ci sono personaggi, artisti,che scrivono dei testi che la gente ascolta, e crede in ciò che ascolta, e spera in ciò che sente. Invece poi si scopre che il personaggio non è coerente in ciò che scrive, insomma…non è un personaggio “vero!”

Un famoso cantautore ha scritto questa frase in una canzone:
“Non fidarti degli artisti,loro inventano emozioni per venderle a due soldi”…..

Mahh…insomma, un po’ severo questo giudizio ha ha ha…

E’ il giudizio di un artista…

Va beh mah…

Sì, a volte sì, (scoppia in una risata)

Guccini, Bertoli, Bassignano…
Credo che in voi la gente si sia veramente immedesimata…
Di questo lei, se ne è resa conto? L’ha percepito?

In linea di massima sì, ma a volte sì, a volte no.
Quando una canzone esce, non è mai dell’autore, è di chi l’ascolta, la adatta alle proprie idee, ai propri desideri, alla propria vita.
Questo succede, la canzone non è patrimonio dell’autore, ma di chi l’ascolta e se la sente addosso.
Si cerca di scrivere cose che si adattino anche alla vita degli altri, ai desideri degli altri…

Francesco Guccini si sente realizzato come artista?

Oddio…come artista? 
Ma io non sono un artista, io sono un artigiano.
Ho scritto anche una canzone intitolata “Gli artisti”

Sì, l’ho, la conosco, ed è molto, molto bella!

Realizzato? Bohh…
Ho deciso di chiudere perché facevo fatica a fare i concerti, non avevo più la voglia di una volta, ed è meglio smettere a questo punto.

Un bel coraggio a smettere ancora all’apice del successo…

No, non ho fatto fatica, assolutamente!

Cosa pensa della nuova musica d’autore?

Non l’ascolto. Io non ascolto più musica.

Posso chiederle il perché?

Non ne ho più voglia…adesso scrivo libri, leggo.

Allora la leggeremo!

Certo, ma ne ho già scritti tanti di libri.

Noi, ascoltando le sue canzoni negli anni delle occupazioni di fabbrica, in quegli anni che ancora c’erano certi valori, quando eravamo più uniti.
Ci si aiutava, noi, che eravamo di sinistra…
Percepisce ancora qualcosa di tutto questo nell’attuale periodo storico?

Adesso c’è una grande crisi, quindi la gente ha delle necessità dirette diverse, a volte c’è, a volte no, dipende…
Difficile generalizzare a questo punto.

Di tutte le battaglie che la sinistra ha fatto, ne è rimasta traccia?

Che devo dire…qualcosa è andato a punto, qualcosa si è perso, qualcosa si farà.
Bisogna sempre sperare che qualcosa succeda, altrimenti la vita si riduce, si secca.
Dobbiamo sperare che qualcosa si concluda in maniera positiva, ecco!

Lei sente che la gente le vuole bene?

Sì, questo sì.

Una grande soddisfazione immagino…

Behh…sì, abbastanza…
A volte però è pesante.

E’ un prezzo che però si deve pagare, non crede?

Forse sì, anzi, certamente.

Ha qualche rammarico?

Mahh…, un rammarico si può avere a 30 anni, a 40.

Di solito si fa un resoconto col passare degli anni.

Ha qualcosa che avrebbe voluto fare ma che non ha mai realizzato?

No, quello no.

Magari la vita ti pone delle scelte, ma sono fatti personali, non legati ad una canzone o cose di questo tipo.

Le sono grata di questa bella e interessante chiacchierata improvvisata.
Grazie, davvero grazie di cuore.

Va bene, grazie a lei.

B.B. (da Racconti di una Balena Blu)



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